Mastopessi

In seguito ad un naturale processo di involuzione della ghiandola mammaria, spesso accentuato da una o più gravidanze, le mammelle possono acquisire un aspetto ‘svuotato’ come conseguenza di una perdita di tono del tessuto ghiandolare, assumendo anche una posizione più bassa e “seduta” rispetto alla parete toracica.
La correzione di questo difetto avviene con l’intervento di mastopessi che consiste nel ricollocare la ghiandola mammaria ed il complesso areola-capezzolo (C.A.C.) nella giusta posizione e, molte volte, nel reintegrare il volume mammario con una protesi. L’ampiezza delle cicatrici dipende dall’entità della “risalita” del C.A.C.

l'intervento

Nei casi in cui l’entità della “risalita” sia contenuta entro pochi centimetri, sarà sufficiente una cicatrice circolare lungo il perimetro dell’areola, che di solito diventa abbastanza gradevole e naturale nonché poco visibile nel giro di 6 mesi-1 anno. Nei casi in cui la risalita sia maggiore, si renderà necessario aggiungere una cicatrice verticale dall’areola verso il solco sottomammario.
L’intervento di mastopessi si esegue in anestesia generale, con un breve ricovero di 1 notte. Il consolidamento delle cicatrici e, di conseguenza, della forma e della posizione delle mammelle avviene in circa 6 mesi. L’intervento di mastopessi è in grado di restituire un aspetto tonico e sodo alla figura del seno femminile, e di rendere più lenti e tardivi i naturali processi di invecchiamento.

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