Chirurgia
Ricostruttiva
Ricostruzione arto inferiore
I problemi principali che possono richiedere la chirurgia ricostruttiva dell’arto inferiore sono tre: traumi, tumori e malattie degenerative.
I traumi ed i tumori creano problemi che, da un punto di vista ricostruttivo, si somigliano, nel senso che producono perdite di sostanza più o meno ampie, che devono essere riparate utilizzando tessuti loco-regionali o a distanza.
informazioni
Le scelte sono guidate dalla valutazione del trofismo e dell’affidabilità dei tessuti limitrofi al trauma o alla neoplasia. Le tecniche a disposizione sono svariate e richiedono esperienza, preparazione tecnica ed anche un certo grado di fantasia interpretativa.
Le malattie degenerative, più tipiche di fasce d’età medio-alte, creano problemi sotto molti aspetti diversi. Le perdite di sostanza dell’arto inferiore, in questi casi, non sono il frutto di eventi isolati o malattie circoscritte, ma sono la risultante di patologie che hanno prodotto la lenta e progressiva degenerazione della vascolarizzazione periferica, danneggiando il trofismo dei tessuti a tal punto da provocare la spontanea apertura di ulcere, piaghe, ecc. Qualsiasi scelta ricostruttiva non può prescindere dal ripristino, per quanto possibile, della funzionalità vascolare, altrimenti l’unico risultato sarà un insuccesso che può portare, come ‘estrema ratio’, anche all’amputazione.
tecniche
Per ottenere il recupero della vascolarizzazione dell’arto inferiore le tecniche che io utilizzo sono due:
- Lipofilling (o, meglio, liporistrutturazione) nelle lesioni a prevalenza arteriosa (come il diabete), che è in grado di provocare una vera e propria rigenerazione di un nuovo circolo sanguigno periferico (‘neoangiogenesi’), ridando così nutrimento ai tessuti periferici denutriti.
- Tecnica di Costagliola (costituita da una fasciotomia, e dalla legatura delle vene perforanti incontinenti) nelle lesioni a prevalenza venosa (come le ulcere flebostatiche). Questa tecnica, messa a punto dall’insigne chirurgo francese Michel Costagliola, è in grado di risolvere definitivamente le ulcere da stasi venosa dell’arto inferiore. Questa patologia, nella maggior parte dei casi trattata impropriamente, è diffusissima ed impegna quotidianamente quasi tutti gli ambulatori chirurgici italiani in lunghe medicazioni, ripetute all’infinito, tanto costose quanto inutili. Questo intervento rompe definitivamente la “catena di Sant’Antonio”, guarendo il paziente e togliendolo dalle “grinfie” di chi, per ignoranza e/o interesse, conserva le patologie per conservare la clientela.
tecniche
Esistono inoltre dei criteri di base, che devono essere ben conosciuti e compresi per poter bene applicare le tecniche. Ad esempio tutto il volto può essere suddiviso in “unità estetiche”, che hanno caratteristiche anatomiche e funzionali diverse fra loro. La scelta delle tecniche ricostruttive deve avvenire nel rispetto di queste unità estetiche, se si vuole che il risultato non abbia una semplice valenza “riparativa” ma anche estetica e funzionale.
La chirurgia R.T.C. può intervenire per riparare perdite di sostanza secondarie principalmente a traumi o a tumori. Anche in questi casi le tecniche di base sono costituite dagli innesti e dai lembi. Nel caso dei lembi possono essere utilizzati sia molti lembi locali specifici per la faccia, la testa ed il collo, sia quelli a distanza (peduncolati o microchirurgici).
Ricostruzione testa e collo
La chirurgia R.T.C. rappresenta una delle radici storiche della chirurgia plastica, se si pensa che una delle prime tecniche ricostruttiva descritte al mondo risale all’VIII secolo prima di Cristo, quando l’indiano Susruta mise a punto un lembo per la ricostruzione della piramide nasale (amputata in seguito a traumi, ferite da arma, o punizioni corporali) usato ancora oggi e chiamato, appunto, “lembo indiano”.
La chirurgia R.T.C. asseconda uno dei bisogni primordiali dell’uomo, ovvero quello di migliorare o ripristinare l’aspetto (oltre che la funzione) del proprio volto, che rappresenta il “biglietto da visita” di ogni persona ed il più importante strumento di comunicazione nella vita di relazione. Dalla chirurgia R.T.C. nasce il concetto della chirurgia estetica, estesasi poi a tutto il resto del corpo.
Esistono svariate tecniche specifiche per la chirurgia R.T.C., ma praticamente quasi tutte le tecniche di base della Chirurgia Plastica nascono da qui.
tecniche
Esistono inoltre dei criteri di base, che devono essere ben conosciuti e compresi per poter bene applicare le tecniche. Ad esempio tutto il volto può essere suddiviso in “unità estetiche”, che hanno caratteristiche anatomiche e funzionali diverse fra loro. La scelta delle tecniche ricostruttive deve avvenire nel rispetto di queste unità estetiche, se si vuole che il risultato non abbia una semplice valenza “riparativa” ma anche estetica e funzionale.
La chirurgia R.T.C. può intervenire per riparare perdite di sostanza secondarie principalmente a traumi o a tumori. Anche in questi casi le tecniche di base sono costituite dagli innesti e dai lembi. Nel caso dei lembi possono essere utilizzati sia molti lembi locali specifici per la faccia, la testa ed il collo, sia quelli a distanza (peduncolati o microchirurgici).
Ricostruzione testa e collo
La chirurgia R.T.C. rappresenta una delle radici storiche della chirurgia plastica, se si pensa che una delle prime tecniche ricostruttiva descritte al mondo risale all’VIII secolo prima di Cristo, quando l’indiano Susruta mise a punto un lembo per la ricostruzione della piramide nasale (amputata in seguito a traumi, ferite da arma, o punizioni corporali) usato ancora oggi e chiamato, appunto, “lembo indiano”.
La chirurgia R.T.C. asseconda uno dei bisogni primordiali dell’uomo, ovvero quello di migliorare o ripristinare l’aspetto (oltre che la funzione) del proprio volto, che rappresenta il “biglietto da visita” di ogni persona ed il più importante strumento di comunicazione nella vita di relazione. Dalla chirurgia R.T.C. nasce il concetto della chirurgia estetica, estesasi poi a tutto il resto del corpo.
Esistono svariate tecniche specifiche per la chirurgia R.T.C., ma praticamente quasi tutte le tecniche di base della Chirurgia Plastica nascono da qui.